CRAXI E IL SOCIALISMO TRICOLORE
Nella fase di declino del grigio partito classico fatto di quei lugubri e austeri uomini politici, sempre immersi in quegli oscuri uffici e con indosso i loro abiti fumosi, l'ascesa di un leader nuovo come Craxi, assurto alla guida del PSI e affermatosi prepotentemente, a partire dalla fine degli anni '70 e in maggior misura all'inizio degli '80, volto di spicco dello scenario nazionale, diede il via ad un nuovo modo di concepire l'istituzionalità e interpretare il ruolo dello statista. Per accrescere il consenso, la strategia adottata dal PSI si rifaceva ad un modello propagandistico di derivazione americana basato sul coordinamento capillare delle immagini e del materiale grafico. Si ricorse allora alla creazione di un universo visivo che potesse essere d'impatto e totale, che potesse essere esteso sia alla piccola scala, all'elettorato, quindi manifesti e opuscoli, sia al gigantismo dei congressi.
Lo stesso Craxi fece della propria immagine, della propria presenza scenica, e di quel celebre garofano che negli spot elettorali teneva all'occhiello, un inconfondibile segno distintivo, che portò in ultima istanza alla deriva personalistica del partito che caratterizzerà anche le forze dell'informe "Seconda Repubblica".