Il viaggio verso l’eternità attraverso l’oro: la visita ai tesori dei Faraoni alle Scuderie del Quirinale

31.10.2025

Visitare la mostra Tesori dei Faraoni, ospitata nelle prestigiose Scuderie del Quirinale a Roma, significa intraprendere un viaggio nel tempo che supera i confini geografici e culturali. Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, oltre 130 capolavori dell'Antico Egitto, molti dei quali mai esposti prima in Italia, offriranno a visitatori, studiosi e curiosi la possibilità di entrare a contatto con una civiltà che da millenni alimenta l'immaginario collettivo con il suo mistero, la sua spiritualità e il fascino immortale dei suoi sovrani divinizzati.

Questa mostra non è soltanto un'esposizione di reperti archeologici, è un racconto del potere, del sacro, della vita quotidiana e del rapporto con l'aldilà che gli antichi egizi consideravano l'inizio di un nuovo percorso, non la fine. Le Scuderie del Quirinale, con il loro allestimento immersivo, si trasformano in un vero e proprio palcoscenico in cui si dispiega la storia di un popolo capace di costruire monumenti che sfidano il tempo e di elaborare un linguaggio simbolico tra i più raffinati della storia umana.

Un percorso in sei atti: il potere, la vita, l'eternità

La mostra è articolata in sei sezioni tematiche, divise in dieci sale, che guidano il visitatore in un percorso narrativo, emozionale e cronologico. Si può inoltre usufruire di audio-guide gratuite, con la voce coinvolgente di Roberto Giacobbo, inquadrando semplicemente un codice QR all'inizio della prima sala. Si parte dalla figura del faraone come sovrano assoluto, intermediario tra gli uomini e gli dèi.

Procedendo nelle sale, il visitatore scopre la vita quotidiana dell'Egitto faraonico attraverso oggetti di uso comune e raffinati gioielli reali. Orecchini finemente decorati, collari in oro e lapislazzuli, amuleti scolpiti per proteggere l'anima nel viaggio nell'aldilà. Ogni pezzo parla di un popolo che aveva fatto della bellezza un linguaggio teologico. La maestria degli artigiani egizi emerge in ogni dettaglio, dal lucente oro battuto alle incisioni geroglifiche che raccontano preghiere, genealogie e formule sacre.

Il fascino dell'aldilà: un dialogo tra religione e speranza

Una delle sezioni più suggestive della mostra è dedicata ai rituali funerari e alla concezione dell'eternità. Qui si trovano sarcofagi riccamente decorati, ushabti (le statuette che avrebbero servito il defunto nell'aldilà) e papiri del Libro dei Morti, con formule magiche e rappresentazioni del giudizio di Osiride, il dio signore del regno dei defunti. Ogni oggetto aveva uno scopo preciso ossia assicurare al defunto un viaggio sicuro verso la vita eterna.

L'allestimento utilizza luci soffuse e un filo dorato che accompagna i visitatori da una sala all'altra, simboleggiando il percorso dell'anima che dalla terra si innalza verso la divinità. Questo filo concettuale dialoga con l'architettura stessa del palazzo, creando un'unione tra il luogo del potere civile italiano e quello del potere sacro egizio.

Un dialogo tra passato e presente

Ciò che rende la mostra Tesori dei Faraoni particolarmente significativa è il suo messaggio contemporaneo. Nel cuore di Roma, centro della storia occidentale, prende vita una civiltà che ha avuto una visione del potere profondamente diversa da quella moderna. Il faraone era insieme capo politico, ponte tra uomini e divinità, garante dell'ordine cosmico chiamato Maat. Questo concetto, che significa armonia universale, giustizia e verità, era al centro della vita egizia: governare non era un diritto, ma una responsabilità sacra.

In un'epoca come la nostra, in cui il potere è spesso oggetto di critica e disincanto, l'Egitto ci offre uno sguardo alternativo: il potere come servizio all'equilibrio del mondo, come impegno verso l'eterno. La mostra diventa così anche un'occasione per riflettere sul significato dell'eredità culturale e sulla responsabilità collettiva verso la conservazione del patrimonio storico.

Capolavori da non perdere sono sicuramente la statua monumentale di Ramses II, simbolo del faraone guerriero e divino, un sarcofago dorato proveniente da Tebe, con geroglifici che narrano il viaggio notturno del sole e la rinascita del faraone come Osiride, i gioielli di una regina della XVIII dinastia, esempio di una raffinata estetica simbolica e gli ushabti in faience, piccoli capolavori di arte votiva, ognuno con una funzione rituale precisa.

Questi oggetti, esposti per la prima volta in Italia, provenienti dal museo del Cairo e di Torino, non sono semplici testimonianze del passato, ma sono frammenti di un mondo che ha creduto nell'eternità e ha costruito la propria storia con l'idea che nulla, se protetto dalla memoria, è destinato a morire.

Le Scuderie del Quirinale si trovano nel cuore di Roma, facilmente raggiungibili a piedi dal centro storico. La mostra è consigliata non solo agli appassionati di storia antica, ma anche alle famiglie e a chi desidera vivere un'esperienza immersiva. Si consiglia di dedicare almeno due ore alla visita, prendendo il tempo per osservare da vicino le incisioni, le texture dei materiali e le didascalie che offrono interpretazioni moderne dei testi antichi.

È possibile prenotare online, scelta raccomandata per evitare file e dopo le 17:00 si ha una particolare scontistica per quanto riguarda gli studenti universitari. La mostra offre anche supporti multimediali, audioguide e visite guidate che permettono di approfondire i temi trattati.

Un viaggio che parla anche a noi

Tesori dei Faraoni è più di una mostra, è un ponte tra civiltà. In un mondo che corre veloce, fermarsi davanti a un sarcofago antico di tremila anni è un atto di memoria e di contemplazione. Guardare negli occhi una statua di faraone non significa osservare il passato, ma incontrare lo sguardo di un'umanità che ha interrogato l'esistenza con profondità e poesia.

Visitare questa mostra è un invito a lasciarsi affascinare, a riflettere, e a ricordare che il vero tesoro non è l'oro degli antichi sovrani, ma la conoscenza che ci hanno lasciato.

- Luca Cianci


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